Pena di morte: Webby Chisanga/2

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig


Ho intrapreso la corrispondenza con Webby più o meno nell'estate 2003...

Secondo Mosso

Da allora ho conosciuto molte persone soprattutto via email -perchè comunicare per questi argomenti con lo Zambia non è così semplice- nel cercare di comprendere fin dove potevo spingermi nel tentativo di dare supporto a Webby; molte persone... e fra queste due in particolare: Un giorno mi giunse una lettera di Webby che mi pregava di scrivere alla sede londinese di Amnesty International, io provai anche alla sede dello Zambia.
Da allora il responsabile in Zambia si è reso disponibile a visitare Webby in carcere, la sua famiglia a Ndola e a cercare di aiutarlo giungendo ora a richiedere il Pardon al Presidente Mwanawasa.
Un avvocato a Lusaka ha fatto un lavoro splendido nel ricercare i particolari del caso, la documentazione disponibile alla Corte Suprema e nel consigliarci sulle scelte da operare ora.
Un Grazie infinito ad entrambe! Senza di loro ora non sarei qui a chiedervi di firmare la petizione in favore di Webster alla quale vi chiedo vivamente di aderire. Qui sotto troverete alcune informazioni che possono chiarirvi perchè si dovrebbe chiedere una petizione a questo punto del caso di Webby Chisanga.

Mi è stato spiegato che per avere il perdono del Presidente, occorre una petizione scritta a mano da Webby accompaganta da una lettera di un assistente sociale e se possibile, anche un rapporto medico confermando la salute di Webby.
La petizione sara' accompagnata dalla lettera e se possible, da una petizione dalla parte di Amnesty International.
Il Giudice ha raccomandato di preparare la petizione il piu presto
perche a Ottobre ci saranno le elezioni.

Webby Chisanga è un cittadino zambiano che è stato condannato alla pena di morte nel maggio del 1995 per rapina a mano armata che causò il ferimento del proprietario del negozio rapinato. Nel corso della lunga trafila giudiziaria Webby che si è più volte dichiarato innocente, ha messo in evidenza i difetti di forma e sostanza del processo a suo carico.
Nel 1997 la Corte Suprema sospese la sua condanna a morte, ma già nel 1999 venne nuovamente confermata e Webby fu riportato nel Braccio della morte. I due anni trascorsi fuori dal braccio della morte, scontati nella long-term section, sono costati a Webby l’esclusione dall’amnistia concessa dal presidente dello Zambia a tutti i detenuti che avevano trascorso più di dieci anni nel braccio della morte! Questo non è che uno degli aspetti più grotteschi della sua vicenda.

Ad oggi Webby è ricoverato in un ospedale a Lusaka per problemi di salute.

Aiutiamolo a far sentire la sua voce oltre le sbarre: sottoscrivete la petizione

Grazie!

Secondo Mosso
email: m_secondo@iol.it

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