R.D.CONGO: La CDJP compie 17 anni

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig


Mentre l’Arcidiocesi di Bukavu (nord R.D.Congo) festeggia i 100 anni d’evangelizzazione, anche la Commissione Diocesana Giustizia e Pace soffia sulle sue 17 candeline.

A cura della CDJP


L’Arcidiocesi di Bukavu ha chiuso la celebrazione del centenario della sua evangelizzazione il 16 settembre 2007. Alla festa ha partecipato la Commissione Diocesana “Giustizia e Pace” (CDJP), la prima organizzazione strutturata di difesa dei diritti dell’uomo a Bukavu, nata nel 1988 in un contesto segnato dal vuoto nell’inquadramento del popolo, abbandonato dal potere pubblico. Allora come oggi, infatti, le istituzioni giudiziarie sono molto lontane dai giudicati; la corruzione e la concussione paralizzano l’apparato giudiziario al punto che certi giudizi sono origine di conflitti nei villaggi. Perciò “giustizia e pace si abbracciano”, come dice l’Ecclesiaste.

Un operaio di una fabbrica diceva che “Giustizia e Pace, è ciò che accade nel momento in cui si riconosce e si rispetta la dignità di ciascuna persona, il suo diritto al voto, all’istruzione, alla salute, ad un’abitazione, all’impiego ed alla sicurezza”. “L’ingiustizia, tanto diffusa nel mondo, è il peccato più grave che dobbiamo affrontare. È il più grande rifiuto dell’amore. Lavorare per una vera giustizia diventa dunque il traguardo più urgente per le parrocchie dell’Africa. Nessuna parrocchia, nessuna comunità e nessun movimento della Chiesa possono dispensarsi dal raccogliere questa sfida. Accettare il Vangelo, è accettare tutti gli imperativi richiesti dalla giustizia e vincere ogni discriminazione e disuguaglianza”.

La CDJP fu creata, nella nostra Arcidiocesi, con una missione di difesa dei diritti dell’uomo e di promozione della giustizia e della pace. Assicura un’assistenza socio-giuridica principalmente agli indigenti ed ai poveri senza distinzione di razza, di tribù ed ancor meno di religione, e si presenta come una camera di conciliazione per la risoluzione amichevole dei conflitti. Per questo essa utilizza non solamente giuristi di formazione ed in carriera, ma anche paragiuristi, dei saggi cristiani ai quali assicura progressivamente una formazione giuridica di base, affinché imparino ad affrontare con buon senso ed equità i problemi dei loro pari. Attraverso questo meccanismo, la CDJP avvicina la giustizia ai giudicati. Su questo aspetto, la CDJP di Bukavu non cessa d’ispirare altre organizzazioni di difesa dei diritti dell’uomo a Bukavu ed in tutta la sotto-regione dei Grandi Laghi.
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Bukavu, ragazzi della diocesi.

Nel suo obiettivo globale di svegliare le coscienze sulla questione dei diritti, essa interviene per promuovere l’educazione civica e patriottica.
La sua partecipazione nella preparazione e lo svolgimento del recente processo elettorale ne è una prova eloquente. Essa ha svolto in tutti gli uffici un’importantissima missione d’osservatore per garantire la trasparenza delle elezioni. Più di 1500 osservatori! Tutti i mezzi sono stati attivati: sessioni e seminari di formazione, diffusione di trasmissioni radio, pubblicazione di un “foglio” (Flash), intense attività di perorazione a livello territoriale, provinciale, nazionale e anche internazionale.

Le recenti violenze e la sopraffazione massiccia dei diritti dell’uomo hanno ispirato una nuova attività: la “detraumatizzazione”. Le guerre d’aggressione che abbiamo subito non hanno fatto solamente vittime fisiche o distrutto l’ecosistema nella nostra sotto-regione. Esse hanno soprattutto anestetizzato le coscienze erodendo i nostri valori africani, coltivando la cultura della morte… Quale dovrebbe essere, per esempio, lo stato d’animo di gente che ha visto le proprie madri violentate pubblicamente e pure sotterrate vive? Sapranno un giorno a loro volta amare e vivere in società i loro bambini, il cui destino è stato semplicemente rubato, condannati a errare nei villaggi e nelle foreste alla ricerca di un uomo da sgozzare? E tutti quei bambini nati da violenze private, potranno un giorno conoscere i loro genitori? Sarà facile convertire coloro che non trovano altro che le guerre e le occasioni di sciacallaggio per realizzarsi come uomini in questo mondo? Numerosi straricchi al mondo devono il loro avere a quel genere di odioso commercio. Hanno il coraggio di guardarsi in uno specchio la mattina?

E nonostante ciò bisogna perdonare e riconciliarsi anche con i propri nemici. Ma un demone con occhi ciechi può veramente convertirsi? Il trauma è molto profondo. I malati sono numerosi: le vittime così come, molto probabilmente, i carnefici. Qualunque attività capace di contribuire alla promozione della giustizia sociale non resta indifferente alla CDJP di Bukavu. Bisogna dare a ciascuno l’opportunità di riscrivere la propria storia e di iniziare un nuovo viaggio più promettente e radioso per un mondo migliore.

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Bukavu, donne al lavoro.
Una speciale attenzione è rivolta dalla CDJP ai giovani, artigiani di pace nel loro ambito scolastico, universitario od ecclesiastico.
Segnaliamo anche la creazione nel 2002 di un ramo specificamente femminile, la “dinamica donna”, in seno a tutte le Commissioni diocesane giustizia e pace. Essa ha per missione l’occuparsi dei problemi giuridici specificamente femminili. In questo senso sono state organizzate delle sessioni sui diritti della donna e del bambino, sulle violenze sessuali, sul protocollo di Maputo, ecc.

Ecco le attività che la CDJP di Bukavu intende intensificare nelle nostre parrocchie:
- Continuare la formazione dei paragiuristi su questioni di diritto e di buon governo.
- Intensificare la perorazione della causa delle persone vulnerabili, vittime delle violenze.
- Iniziare una formazione specifica dei giovani e delle donne per una partecipazione più attiva e positiva nella gestione della cosa pubblica.
- Intensificare l’assistenza giudiziaria e la mediazione.
- Perseguire il lavoro in sinergia con le diocesi di Cyangugu in Rwanda e di Bujumbura in Burundi al fine di consolidare la conquista della pace nella sotto-regione.
- Continuare la partnership con le altre strutture a livello locale, nazionale ed internazionale.

Attualmente, tutti parlano della ricostruzione del Paese. La domanda è come le cittadine ed i cittadini congolesi possano appropriarsi del processo di pace, divenendone i principali attori in modo sistematico e più approfondito, per il miglioramento di ogni settore della vita. Contribuire ad impiegare l’esperienza di tutte le categorie sociali nella costruzione del Paese è una delle condizioni indispensabili alla riuscita dello sviluppo durevole della R.D.Congo.

La CDJP vuole porre la sua pietra miliare per la costruzione di questo grande cantiere. Vuole assicurare un legame tra il parlamento nazionale e soprattutto provinciale ed il popolo, che è il primo sovrano. L’informazione deve circolare. Tutte le dittature si nutrono del silenzio e dell’ignoranza dei popoli. Il popolo deve partecipare alla tavola di negoziazione e di decisione, poiché deve farsi ascoltare democraticamente anziché subire decisioni prese a suo nome senza sentire la sua opinione. Il popolo deve poter redigere mozioni di protesta quando ciò è necessario a proporre e soprattutto proteggere certi valori africani e democratici acquisiti a caro prezzo, dopo numerosi anni di dittatura e di transizioni interminabili. Concretamente, noi lanceremo un nuovo bollettino d’informazione che assicurerà questo legame tra il popolo ed il parlamento.
E per la sua realizzazione, contiamo su di voi.

ARCIDIOCESI DI BUKAVU
COMMISSIONE DIOCESANA “JUSTICE ET PAIX”
cdjpbukavu@yahoo.fr

 

Tratto da: FLASH, N°18 - settembre 2007


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R.D. CONGO: un Natale “nuovo”

R.D. CONGO: Kabila presidente (altri link in fondo a questo articolo)

 

 

 

 

 

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