L'arcivescovo dell'Aquila all'Arsenale della Pace

Pubblicato il 17-11-2011

di Redazione Sermig

L’Arcivescovo dell’Aquila Mons. Giuseppe Molinari ha celebrato l’eucaristia all’Arsenale della Pace portando la testimonianza della sua gente colpita dal terremoto.

Ernesto Olivero parla sulla piazzaLa prima parte del tradizionale incontro di preghiera del martedì sera si svolge nella piazza adiacente all’Arsenale della Pace per raccogliere le voci, i problemi, le speranze della vita quotidiana e portarle poi in chiesa, davanti all’Eucaristia. Ad accogliere Mons. Giuseppe Molinari, vescovo dell’Aquila, c’è Ernesto Olivero contornato da un folto gruppo di amici e volontari del Sermig che con un applauso caloroso gli testimoniano vicinanza e solidarietà: “Siamo uniti da un’amicizia, da una comunione, da una commozione, da una sincerità.

Immediatamente dopo le prime scosse noi eravamo già a L’Aquila. Nel frattempo alcuni amici nostri hanno portato aiuti ed altri ne seguiranno, ma noi sentiamo che da questa amicizia tra lui e noi può nascere qualche cosa di grande. Abbiamo pregato, abbiamo pensato. Ritengo che quando i riflettori si spegneranno questa amicizia, con tutto quello che ha dentro la vera amicizia, porterà dei frutti non solo per i giovani de L’Aquila, ma di tutto il mondo. A volte, anche quando la terra trema, la speranza emerge ancora più forte e credo che con l’aiuto di un uomo di Dio come il vescovo Giuseppe possa nascere qualcosa di buono non solo per quella gente, ma per il mondo intero, perché l’impegno del cristiano, uomo di buona volontà, non deve mai restringersi, ma sempre allargarsi. Siamo molto contenti che questa sera il vescovo Giuseppe Molinari sia con noi, perché la sua è già una presenza di speranza, di luce che annulla il buio.

La sua presenza ci conferma che da un male può nascere un grande bene. E noi siamo convinti che insieme ai tanti che amano questa terra terremotata faremo nascere qualche cosa di bello e un monito perché le case siano costruite bene, seriamente e perché questi disastri, quando dipendono dagli uomini, non capitino più. Noi diciamo questo nella speranza, non nella polemica. Questa sera ricordiamo, concretamente anche tutti quei ragazzi, ragazze, bambini, uomini, donne che il terremoto si è portato via. In Dio e in noi sono molto presenti. Grazie padre Giuseppe”.

Mons. Giuseppe Molinari parla in piazzaMons. Giuseppe Molinari poi saluta i presenti con queste parole: “Sono contento di trovarmi qui con voi questa sera in questa bellissima città di Torino. Ringrazio l’amico Ernesto perché fin dal primo momento si è fatto presente, ha telefonato, è venuto, mi ha mostrato l’amicizia di sempre. L’avevo conosciuto mentre ero vescovo a Rieti, poi l’abbiamo invitato un giorno in un bellissimo incontro dei giovani, proprio a L’Aquila, in quella bellissima basilica di Colle Maggio: in televisione avete visto che ormai è stata squarciata, rovinata dal terremoto.

Quando è venuto a trovarmi mi ha raccontato tante cose belle e mi ha parlato di un certo progetto. Poi mi ha telefonato: “Perché non vieni a Torino?”. Veramente in questi giorni a L’Aquila ci sono tante cose da fare, però non sono riuscito a resistere a questa dolcissima tentazione. E sono qui. E sono contento di essere qui a pregare insieme con voi, a pregare per quei nostri fratelli e sorelle che sono rimasti vittime del terremoto, pregare soprattutto per i loro famigliari, pregare per la nostra città, per la nostra Chiesa dell’Aquila, per tutti questi nostri fratelli e sorelle che certamente con questa tragedia hanno avuto una enorme prova alla loro fede. Mi diceva un mio amico nominato da poco vescovo che la gente pensa a Dio come a colui che è potente, come a una specie di faraone che distribuisce premi e castighi.

Ci dimentichiamo che il nostro Dio è un Dio debole, sconfitto, un Dio che muore sulla croce. Però risorge e vince la morte e ci aiuta, fin da questo momento, ad essere nella luce e nella gioia della resurrezione. Sono contento di pregare insieme con voi perché questa fede nel Cristo risorto rimanga intatta nel mio cuore, nel cuore della mia gente perché proprio la fede nel Cristo risorto ci aiuti a risorgere sempre più, ad andare avanti, a ricostruire la nostra storia, il nostro futuro, la nostra città. A ricostruire soprattutto i cuori e le anime. Grazie di tutto il vostro aiuto”.

La redazione

 

FOTOGALLERY



VIDEO

Mons. Giuseppe molinari al Sermig






Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok