Tariffe Capestro

 

 

Non che i rapporti con Poste italiane finora fossero idilliaci. I reclami di lettori del mensile del Sermig, Nuovo Progetto, per il mancato recapito della rivista, da noi regolarmente postalizzata, fioccavano ogni anno dopo le festività natalizie e i mesi estivi. Chissà perché.

 

Ma la storia di oggi è ancora più inquietante. Un colpo di spugna governativo ha cancellato, dall’1 aprile scorso, le agevolazioni alle tariffe postali interessanti il mondo del non profit, delle onlus e simili. Con decreto interministeriale del 30 marzo 2010, immediatamente esecutivo, giusto perché non ci fosse il tempo di ripensarci. 

 

Senza consultare i diretti interessati, quel mondo della gratuità che ora per ora tiene in piedi vasti pezzi di società supplendo alle carenze pubbliche. Lasciando a Poste italiane di concordare direttamente con gli editori nuove condizioni, secondo le regole del più bieco liberismo economico che, com’è noto, ha il primo effetto di penalizzare sempre i più piccoli e i più deboli.

 

Una mazzata dunque per tutta la stampa “libera”, quella che non dipende dai potentati economici e politici. Quella stampa, cioè, che aiuta ancora la gente a fare dei ragionamenti non di “campo” ma di testa e di cuore. Quella stampa che dà voce ai senza voce, ai giovani, al bene fatto bene e senza ritardi.

 

Sono finiti i soldi per finanziare le tariffe agevolate, è la motivazione ufficiale. Chissà perché, mi chiedo, i soldi per certi “affari” non finiscono mai… Scusate, non è uno sfogo, non è “sfascismo”, ma è bene non perdere l’abitudine a ragionare. Proprio per questo, dopo 32 anni di onorato servizio, Nuovo Progetto continuerà la pubblicazione, chiedendo ai suoi lettori uno sforzo per sostenerne i maggiori costi. Nella speranza che il governo si metta in fretta una mano sulla coscienza.

Ernesto Olivero

 

 

 

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