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mettere in mano a tutti. Giovani suoi orizzonti. Restituzione, mondia-
e anziani, intellettuali e gente del lità, non violenza, passione per la vita
popolo, credenti e non credenti… e la sua dignità, speranza tecnologica,
perché tutti siano coinvolti in stimolo alla partecipazione, cocciu-
questa esaltante avventura: fare un ta convinzione di rendere attuali e
mondo nuovo». «La rivista punta attuabili gli obiettivi “escatologici”
su un nuovo di umanità: intende di un nuovo mondo alimentato
contribuire a idearlo e realizzarlo, dalla pace e dalla giustizia… hanno
attraverso il confronto con tutti e portato Giorgio e Ernesto a decidere
il concreto impegno di azione». di iniziare insieme, almeno per un
Ecco ancora una volta che fa primo periodo, l’avventura di Pro-
capolino “lotta attiva e contem- getto, prendendosi la responsabilità
plazione” o, meglio, “contempla- della direzione. Giorgio ci ha aiutati
zione e lotta attiva”. fino al numero di novembre 1979,
quando ha lasciato la condirezione,
Verità e amore i condimen- pur continuando la sua necessaria e
ti degli articoli. «Il discorso di profetica collaborazione attraverso la
Progetto sarà sempre chiaro, fran- continuità di suoi articoli e rubriche,
co, anche duro quando sia neces- poiché i suoi svariati impegni non gli
«dall’incontro sario, capace di denunciare il male permettevano di seguire con conti-
con personaggi famosi a quello con dovunque esso si annidi, senza mai nuità e passo passo Progetto.
tanta gente comune, con tanti miseri scendere al compromesso. La sua Riguardo alla redazione l’elenco
del mondo, prendendo coscienza critica però non tenderà a distrug- riportato nel primo numero di
delle ingiustizie che li opprimono gere, ma invece a costruire». Progetto raccoglie tutti gli amici che
e impegnandoci nel combatterle». Il passaggio dalle 24 pagine inizia- facevano parte del Sermig, proprio
L’offrire uno strumento con cui li alle attuali 64 può essere anche per evidenziare che la follia che stava
confrontarsi nella convinzione che si interpretato che per NP non è il per iniziare era condivisa e voluta
può crescere solo lavorando insie- tempo di chiudere, ma di conti- da tutta la comunità. Peccato che
me, facendo emergere i valori che nuare a percorrere quella strada di non c’è una foto di gruppo, ma i visi,
guidavano la nostra azione: conti- rivista alternativa di informazione e il tempo passato insieme, l’amicizia
nuare a sperare, dire la verità, voler di partecipazione per cui è nato, con rafforzata sono indelebili. E gli amici
attuare la giustizia, essere la voce dei i segnavia che si possono riassume- con cui 45 anni fa abbiamo iniziato
deboli… «La rivista vuole essere uno re ne “la bontà è disarmante”. l’avventura di Progetto e che non ci
strumento, umile e coraggioso, da sono più, come Giorgio Ceragioli,
Per ricordare i 45 anni manca- Pierino e Franca Grossetti, Irene
no due componenti essenziali: Mathis, Cecilia Quattroccolo, Gino
la direzione e la redazione di Proget- Michieli, Lino Vidiri e Maria Oli-
to. Teniamo presente che la spinta vero, lasciano nel cuore un grande
ecclesiale dovuta al card. Pellegrino senso di gratitudine.◾
aveva arricchito la già viva parteci-
pazione della vita diocesana e messo
ulteriormente in movimento molte
sensibilità. Sicuramente Giorgio Ce-
ragioli e Ernesto Olivero erano due
punte, in due settori diversi. Di-
versi ma complementari che
hanno anche permesso al
Sermig di camminare
approfondendo
e allargando i
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