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GUARDO bisogno per tutta la vita di rap- ma da una parte e poi dall’altra,
porti elettivi, speciali, esclusivi e di scappare e farti catturare sol-
TE iniziamo già da piccolissimi a ri- tanto per poter scappare di nuovo
empire il nostro universo emotivo e sussultare per il piacere di esse-
e affettivo di amici con cui affron- re preso ancora. Quell’esperienza
tare il mondo. che Daniel Goleman nel suo testo
dedicato all’intelligenza emoti-
guardo te e vedo che non sono va definisce di flusso: uno stato
le persone che fanno di tutto di profonda concentrazione, di
per intrattenerti e divertirti, estasi, di puro godimento, in cui
uardo te che, cir- quello sei bravissimo a farlo anche ci perdiamo totalmente in quello
condato da gigan- da solo, e lungo la tua corsa ti fer- che facciamo, riuscendo a supe-
ti a cui arrivi appe- mi da chi è in grado di rispondere rare i nostri limiti e a stare senza
na alle ginocchia, pazientemente e dolcemente ai fare nessuno sforzo sul massimo
G ti muovi senza pau- tuoi bisogni, di mettersi in ascolto livello possibile di apprendimen-
ra nonostante i bolli e le ammac- delle tue imprevedibili e impro- to, dove «l’attenzione è talmente
cature, cerchi mani grandi che babili richieste, di regolare il suo concentrata che gli individui sono
possano stringere le tue manine battito allo stesso ritmo del tuo consapevoli solo della ristretta
piccine, braccia forti a cui piccolissimo cuore. Misuri chi hai gamma di percezioni immediata-
reclami un giro sulla giostra, attorno nella disponibilità, perché mente legate a ciò che stanno fa-
facce amiche da disturbare non hai bisogno di qualcuno che cendo e perdono ogni cognizione
con pizzicotti e boccacce, riempia il tuo tempo e il tuo spa- dello spazio e del tempo».
cuori vuoti da rimpinzare zio, ma di qualcuno che ti lasci
di sorrisi e abbracci. Non lo libero di percorrere lo spazio e di guardo te, felice, serenamente
fai con tutti, nel tuo moto passare il tempo come piace a te. immerso nei tuoi pasticci, per-
Marco Grossetti FELICIZIA e solo con qualcuno. Veder- la volpe del piccolo principe, il a cominciare da quelle che hai
ché l’infinito mondo è fatto di
imperturbabile decidi di
guardo te e mi sembra di vedere
una montagna di piccole cose
fermarti solo da qualcuno
davanti ai tuoi occhietti e tra le
ti crescere è guardarsi allo
suo bisogno di essere addome-
sticata per poter giocare insie-
tue minuscole mani, ed è sempre
specchio, perdersi in cosa
siamo stati e, in fondo in
me, di essere unica al mondo e di tempo di fare un nuovo sparpa-
non essere uguale ad altre cento-
fondo, non smettiamo mai
di essere, perché abbiamo
mila volpi. Penso a chi senza dire e ogni cosa al suo posto. La volpe
racconta al Piccolo Principe che
pretendere nessuna parola ha evi- glio perché poi qualcuno rimetta
tato ogni tipo di malinteso e si è un giorno conoscerà un rumore
Abbiamo fatto ogni giorno un po’ più vicino di passi diverso: «Gli altri passi
mi fanno nascondere sotto terra.
a te senza che tu te ne accorgessi.
bisogno A chi ti ha lasciato il tempo di cui Il tuo mi farà uscire dalla tana,
come una musica».
avevi bisogno per preparare il tuo
di rapporti cuore, a quel bene che riconosci di guardo te sentire la voce di chi
aver ricevuto sotto forma di cura e
speciali con cui di compagnia e ora ricerchi, ricor- sta arrivando, il suo passo legge-
ro o pesante farsi vicino. Conti-
dando quando è stato bellissimo.
nuerai a farti i fattacci tuoi non
affrontare guardo te e penso al tempo che degnandoci di uno sguardo o sarà
quelle persone hanno perduto
la magia di chi ti ha già voluto ab-
il mondo per te. A quei momenti in cui bastanza bene da avere il potere
di fare fermare tutto? ◾
non fai altro che farti portare pri-
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