“Festa del sì”: una festa per ringraziare

Pubblicato il 29-09-2015

di Redazione Sermig

Sabato 26 settembre all'Arsenale della Pace di Torino noi della Fraternità della Speranza abbiamo vissuto un momento storico: la nostra prima “festa del sì”, adesione convinta al progetto di vita espresso nella Regola del Sermig.

“Sì così fedeli, così disponibili, così per sempre – ha detto Ernesto Olivero – sì che non si sono mai arresi alla fatica, a nessun tradimento. Sì pieni di stanchezza e di lacrime per il dolore incontrato e fasciato. Sì disponibili notte e giorno, tutto l'anno, tutta la vita. Sempre! Questi sì hanno i volti degli amici di Dio”.

Rosanna Tabasso, la prima consacrata della Fraternità del Sermig ha ringraziato e pregato “per l’albero di cui siamo parte. Rami diversi: famiglie, amici che vivono nel mondo, noi consacrati e consacrate e fra poco anche sacerdoti, rami di un unico albero saldati in un unico tronco, impegnati a vivere la spiritualità della Presenza, il carisma della Speranza, la Restituzione”.

Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, ha presieduto la celebrazione eucaristica insieme a diaconi e sacerdoti amici del Sermig. “Oggi è la festa del sì… Il sì anzitutto a Dio, autore e promotore di quest’opera. Questo significa fondare su di Lui il nostro fare e il nostro sperare. Perché Lui, il Suo amore è la roccia di cui ci parla il Vangelo. Un roccia che è stabile, che è fedele, che non crolla… Questo è ciò che è capitato al Sermig: ha creduto di fare cose impossibili partendo dalle cose possibili, dal niente. Perchè c’era questo amore di Dio, un sì dato a Lui e il sì dato a Dio compie veramente cose impossibili, come il Si di Maria”.

Familiari, amici, volontari e benefattori hanno accompagnato con la preghiera e con l’affetto questo importante momento. 


 
Foto: P.Rizzato / M.Turinetto
 
 
 

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