Quattro madri perdonano chi ha ucciso i loro figli

Pubblicato il 17-05-2016

di Redazione Sermig

Articolo di Pino Ciociola - domenica 15 maggio su AVVENIRE

Sermig, donne contro l'odio "Artigiane della pace"

Madri contro l'odio.
E "il perdono delle mamme vale più di qualunque altro. È un patrimonio immenso. È un segno della misericordia" ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la seconda Giornata del Perdono del Sermig, che si è svolta ieri all'Arsenale della Pace di Torino. "Il perdono non cancella la memoria, non cancella la giustizia, ma ci rende più forti della paura e della violenza", ha spiegato ancora il capo dello Stato. Con un messaggio che "è come un passaggio di testimone dopo la sua partecipazione alla prima Giornata, svoltasi l'anno scorso", ha sottolineato il Sermig.

Quest'anno hanno portato la loro testimonianza alcune donne che hanno scelto di rispondere all'odio e al male con un messaggio di pace e di impegno, Anna Magri e Marzia Caccioppoli, due mamme della Terra dei fuochi, Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso da un ultrà della Roma e Carolina Porcaro, mamma di Lorenzo Cenzato, ragazzo diciottenne ucciso da un coetaneo durante una lite. Storie che raccontano il dolore più grande, eppure anche esempi di dialogo e riconciliazione. Perciò "desidero esprimere tutta la mia vicinanza", ha scritto ancora Mattarella.

Le mamme hanno dialogato con i giovani del Sermig e infine compiuto il gesto simbolo della Giornata, far risuonare la Campana del Perdono, donata al Sermig dalla diocesi dell'Aquila ferita dal terremoto. "I rintocchi di questa campana sono un monito e un impegno", ha spiegato Ernesto Olivero, fondatore del Sermig: "Sono l'assunzione di responsabilità di giovani e adulti per costruire un mondo senza violenza, senza ingiustizie, senza sopraffazioni. Le mamme ci aiuteranno a capire che il mondo non cambia a parole, ma attraverso le scelte di pace di ognuno".

Durante la Giornata è stato anche assegnato il premio "Artigiano della Pace", riconoscimento conferito in passato a personalità e testimoni come Sandro Pertini, Norberto Bobbio, dom Helder Camara, Michail Gorbaciov, Chiara Lubich. E quest'anno è stato idealmente consegnato proprio a tutte le donne del mondo che hanno saputo perdonare.

La Giornata del Perdono è stato istituita il 14 maggio del 2015 appunto alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ricordare il giorno di fondazione del Serrnig, realtà di pace e solidarietà nata nel 1964. Dal 1983 ha sede nel vecchio arsenale militare di Torino, trasformato in "Arsenale della Pace" dal lavoro gratuito di migliaia di giovani e adulti. E che oggi è una casa aperta ventiquattr'ore su ventiquattro per chi non ha un posto per la notte, chi vuole cercare il senso della vita.


La speranza secondo Olivero

Sala stracolma e grande interesse, venerdì pomeriggio, al Salone del Libro di Torino, per la presentazione del libro-racconto di Ernesto Olivero, fondatore del Servizio Missionario Giovani Sermig, "È possibile. La regola della speranza", edito da Mondadori, con la prefazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Intervistato e moderato dal direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, l'autore ha raccontato storie e riflessioni narrati negli articoli di tre mesi pubblicati sul quotidiano cattolico e raccolti nel libro.
"L'uomo ha bisogno di scoprire il senso della vita, ha bisogno di maestri in mezzo a questa confusione - sostiene Olivero - Il male è forte perché fa passare per normale ciò che normale non è. Chi ha trovato il senso deve mettersi al servizio di chi fatica". "Quando ho conosciuto Ernesto e il Sermig ho voluto dare la possibilità ad Olivero di affacciarsi ad una finestra come quella offerta da un quotidiano come Avvenire per toccare tante persone. Il Sermig si esprime attraverso canzoni, incontri. lo volevo che tutti conoscessero Ernesto", ha confessato Tarquinio.


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Messaggio dal Presidente della Repubblica
SERGIO MATTARELLA

Il perdono nasce dalla sofferenza e costituisce il dono più grande che gli uomini e le donne possono fare ad altri uomini e ad altre donne.
Il perdono, passo per la riconciliazione tra le persone e fra i popoli, genera vita, libera la nostra umanità, crea amicizia e comunità. Il perdono apre la porta alla pace, e dunque costruisce il futuro.
Il perdono non cancella la memoria, non nega la giustizia, ma ci rende più forti della paura e della violenza.

Con questo spirito celebrate oggi la seconda "Giornata del Perdono" e, in un giorno così importante, desidero esprimere tutta la mia vicinanza e il mio augurio più caloroso.

Lo scorso anno ho avuto la fortuna di stare assieme con voi all'Arsenale della Pace e di ascoltarvi: voci, storie e testimonianze di una solidarietà vitale, che talvolta è nata nelle difficoltà e che sempre ha restituito speranza, fraternità, amore. Chi dà riceve sempre più di ciò che ha dato.
E' molto bello che tanti giovani ne facciano esperienza, costruendo un'amicizia tra loro che anticipa una società migliore.

Quest'anno le protagoniste della "Giornata del Perdono", insieme a voi, sono le donne. Donne capaci di perdonare. Mamme che non hanno dimenticato il dolore subito, perchè quel dolore non si potrà mai dimenticare. Mamme che vogliono giustizia, ma la perseguono senza restare prigioniere dell'ingiustizia che è stata inflitta a loro e ai loro cari. Il perdono delle mamme vale più di ogni altro. E' un patrimonio immenso, che ci viene regalato e che insieme dobbiamo saper mettere a frutto.

Lo scorso anno, suonando la campana del perdono, ho espresso un'intenzione: "Questa campana risuoni perché il potere sia sempre e solo un'occasione di servizio per costruire insieme, ognuno nel proprio ruolo, il bene comune". Resto convinto che questo sia il fine della politica, e che il fine non giustifica i mezzi ma richiede mezzi adeguati e coerenti.

Il Sermig da 52 anni promuove il bene comune educando alla speranza.

Nel salutarvi con cordialità, vi incoraggio a proseguire con tutta l'energia e la passione di cui siete capaci. Ne verrà una stagione ricca di risultati.

Sergio Mattarella

Messaggio dall'Arcivescovo di Torino 
CESARE NOSIGLIA

Cari amici,
nell'Anno Santo della Misericordia, è significativo e molto bello che ci sia questo incontro della “Giornata del Perdono”, che pone al centro dell’attenzione e dell’impegno di tutti la via della riconciliazione come via di redenzione e di grande valore per la nostra società.

Papa Francesco, nella Bolla di indizione del Giubileo, parla molto di perdono: Dio Padre ce lo elargisce e noi cristiani siamo chiamati a essere misericordiosi a nostra volta, perché siamo stati oggetto della sua misericordia.

"Il perdono delle offese diventa l’espressione più evidente dell’amore misericordioso e per noi cristiani è un imperativo da cui non possiamo prescindere – scrive il Santo Padre –.
Come sembra difficile tante volte perdonare! Eppure, il perdono è lo strumento posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore. Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici" (Misericordiae vultus, 9).

Impossibilitato a intervenire all'incontro che tenete oggi al Sermig, con pieno appoggio e sostegno all'iniziativa, rivolgo a tutti voi il mio saluto e invoco su di voi benedizione del Signore.

Mi auguro che la “Giornata del Perdono” possa essere un segno importante, perché nella nostra società, così piena di tanti segnali invece contrari, possa crescere sempre di più nella coscienza di ogni persona la consapevolezza profonda che l’amore arriva anche alla vetta del perdono, per costruire insieme un mondo di pace e di giustizia.

Cesare Nosiglia

 

Video dell'incontro


 
Foto: A. Castellaneta / NP


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Foto: A. Gotico / NP



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