#untemposenzavoi

Un tempo senza paura, un tempo con Dio, un tempo per gli altri.

Il clima di incertezza e di paura degli ultimi mesi non ha contagiato i partecipanti alla veglia di Capodanno all'Arsenale della Pace che sono intervenuti numerosi e convinti. A tema della serata, la riflessione sulla necessità di non farci chiudere e paralizzare dalla paura e ricercare insieme strade che ci avvicinino a Dio e agli altri. Animazioni, canti e testimonianze hanno raccontato come sia possibile passare dalla paura che ci porta a costruire muri che ci separano dagli altri all'aprirci per far diventare la nostra vita un ponte di incontro e di dialogo. La serata è stata animata da giovani provenienti da tante città d' Italia che hanno scelto di passare il loro Capodanno al Sermig.

Nel corso della veglia, mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, che ha dato al suo ministero pastorale una decisa impronta di concreta vicinanza alle nuove povertà e alle nuove generazioni, ha sottolineato l'importanza della "restituzione". Un tema forte, particolarmente vicino alla sensibilità dei tanti amici del Sermig che impegnano le loro risorse economiche, spirituali e materiali per gli altri.

L'intervento di Ernesto Olivero, sollecitato dalle domande del giornalista Matteo Spicuglia, ha toccato temi di attualità, offrendo ai partecipanti alla veglia una chiave di speranza. Durante la serata i partecipanti al Cenone del digiuno hanno devoluto l'equivalente del loro “cenone” di Capodanno in "restituzione" per chi bussa alle porte degli Arsenali.

Ultimo segno: la Marcia della Pace, partita dalla prima fabbrica di armi trasformata in Arsenale di Pace e giunta al Duomo di Torino, dove tutti hanno varcato la porta della misericordia per unirsi alla celebrazione eucaristica con il vescovo e la città. Un segno forte per il nostro presente segnato da indifferenza, stragi fondamentaliste, guerre. Un segno di speranza.

Seguono video efoto della serata.