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ARSENALIVE RELAZIONI Eva ha 50 anni, arriva accompa- Storie come questa rivelano che
Simona Pagani
COME NOI
gnata dalla polizia. Corporatura
TOSSICHE
minuta, voce sottile, fare remissivo.
Il volto gonfio dalle botte. Parla bene
italiano. Lavora come colf. Piange in
a essere malata è la relazione e
a oltre 20 anni il Sermig
accoglie donne vittime di
violenze che da oltre 30 anni subisce
volte la fragilità di queste donne è tal-
maltrattamento, sole o con
bimbi. Quasi mai è un solo modo composto mentre racconta le che sulle relazioni occorre lavorare. A
mente grande che risulta impossibile
dal marito alcolista. Più volte è inter-
Depisodio a spingere una don- venuta la polizia sollecitata dai vicini, pensarsi senza l’altro. E se dall’ester-
na a sporgere denuncia. Si tratta quasi ma prima d’ora non ha mai trovato il no il rientro a casa può sembrare un
sempre di una storia in cui violenze fi- coraggio di denunciarlo. radicale fallimento, in realtà la forza
siche, verbali, psicologiche si intreccia- Eva chiede di rientrare in Cile dove trovata di sporgere una denuncia e
no. Sullo sfondo, la violenza assistita da stanno la madre e le figlie che hanno venire via, seppur per pochi giorni è,
parte dei figli e spesso con la connivenza preferito tornare a vivere con la non- al momento, il passo più grande nel-
dei familiari. Centinaia sono le donne na. Le consigliamo di spegnere il te- le possibilità di molte di loro. Credo
che abbiamo accolto e sostenuto nel loro lefono, ma lei non ce la fa e, come da che il nostro compito sia imparare ad
coraggio di denunciare e di provare a co- copione, inizia a ricevere chiamate dal affiancare queste donne con rispetto,
struire sulle loro fragili vite un cammino marito che le promette di cambiare. senza giudizio, senza sostituirci, senza
nuovo. Non poche però sono quelle che Così Eva, a distanza di una settimana, forzare scelte che non sono in grado di
decidono di tornare dal compagno. Gli con ancora i lividi sul volto e le lacri- sostenere emotivamente e psicologi-
elementi che hanno un peso in una sto- me che scendono da sole, ci spiega che camente. Continuare a esserci, con la
ria di maltrattamento sono tanti: dipen- deve rientrare a casa. Il suo posto è lì. porta aperta, per offrire un’alternativa
denza affettiva, economica, isolamento Il marito in realtà è un uomo buono, possibile e percorribile a chi è vittima
linguistico e sociale, preoccupazione per le vuole tanto bene e senza di lei non di un compagno violento e della sua
i figli, tabù culturali, stigma sociale. può vivere. fragilità relazionale. ◾
Chiara Vitali
UN PICCOLO giapponese Masayuki Ebinuma, BENE DIFFUSO
MIRACOLO che riuscì a curarlo e a ottenere
nuovi semi. Si poté così creare una
seconda generazione di pianticelle, totale di circa duecentocinquanta
osì gli abitanti della città giap- tutte figlie di quella pianta soprav- alberi già piantati.
ponese di Nagasaki definisco- vissuta all'atomica, che divennero
Cno ciò che accadde a un pic- presto un simbolo di pace, resi- Non è un’azione solo simbo-
colo albero il 9 agosto 1945. Quel stenza e rinascita dopo la guerra. lica: se i semi vengono affidati a
giorno è ricordato come uno dei più Prima vennero regalate ai bambini scuole o licei, è compito degli stu-
drammatici della Seconda guerra che arrivavano in visita a Nagasa- denti prendersi cura dell’albero e
mondiale: la bomba atomica ven- ki, poi vennero trasferite in spazi custodire il suo significato. In Ita-
ne sganciata su Nagasaki, tre giorni pubblici. La prima piantumazione lia i cachi sono stati piantati a Mi-
dopo aver colpito la città di Hiro- ufficiale fu nel 1996 alla scuola ele- lano, Bergamo, Brescia e in molte
shima. In entrambi i casi, morte e mentare Ryuhoku di Tokyo. Gra- altre città grazie all’impegno di
distruzione riempirono le strade e zie alla collaborazione con l’artista volontari e associazioni che si de-
case, scuole, parchi vennero spazza- giapponese Tatsuo Miyajima nac- dicano alla diffusione della cultura
ti via. Resistette, invece, una piccola que poi l’associazione Kaki Tree giapponese. Un gesto semplice, sì,
pianta di cachi. Fragile, con il tron- Project con l’obiettivo di diffonde- che unisce però diversi angoli del
co annerito per metà, ma viva. re i nuovi alberelli di cachi in tutto pianeta in una silenziosa staffetta
il mondo. In effetti, ancora oggi le verso la speranza e verso quella
Negli anni Novanta si prese seconde e terze generazioni vengo- pace che, si sa, cresce a partire dal-
cura di quell'albero il botanico no portate in diversi Paesi, per un le piccole cose. ◾
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