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Stefano Caredda
           REDATTORE SOCIALE


           EMERGENZA STRADA



           Per le persone senza fissa dimora non è l’emergenza freddo il vero pericolo.
           In strada si muore in qualsiasi stagione




              n genere si parla dell’inverno   “emergenza freddo” (che emergenza   Le vicende personali sono tan-
              come del loro nemico più peri-  non dovrebbe essere, considerato che   te e tutte diverse, ma con un de-
              coloso. E certo le basse tempera-  non c’è nulla di più prevedibile dell’al-  nominatore comune fatto di solitudi-
              ture costituiscono per chi vive in   ternarsi delle stagioni sul calendario)   ne, grave marginalità e sofferenza. Il
          Istrada un problema di non poco   ha innestato in tutti noi la sensazio-  fenomeno    riguarda  persone  malate
           conto. Pensare però che per loro i   ne che il problema stia appunto nella   a livello fisico e psichico, spesso sen-
           rischi siano legati prevalentemente   famigerata “colonnina di mercurio”   za legami familiari; riguarda persone
           al freddo è un falso mito: nel nostro   prossima allo zero, e che le soluzioni   dipendenti da sostanze, che entrano
           Paese, purtroppo, le persone in stato   siano i “piani freddo”, l’ampliamento   e escono dal carcere, talvolta persone
           di grave marginalità muoiono, lette-  dei posti letto nelle strutture di ac-  con un lavoro ma che per estrema ne-
           ralmente, ogni giorno.           coglienza notturna, il rafforzamento   cessità si sono trovate a vivere, e a mo-
                                            dell’attività delle unità di strada e così   rire, in strada. «Seppur indispensabili
           Il Report presentato di recen-   via. Tutte cose opportune e per molti   – affermano dalla fio.PSD – i servizi
           te dalla Federazione italiana organi-  versi fondamentali, e che certamente   tradizionali, come la distribuzione
           smi per le persone senza dimora (fio.  hanno il merito di contenere il nume-  di pasti, vestiti e coperte non sono
           PSD), che ha indagato la realtà delle   ro dei decessi invernali. Attività che   più sufficienti: garantire a chi vive in
           morti in strada, censendo nel 2022 in   però al risveglio primaverile in parte   strada e in condizione di vulnerabilità
           tutta Italia il numero tragico di 393   si sgonfiano (soprattutto quelle ge-  estrema l’accesso a una casa, alle cure
           decessi, sconvolge completamente il   stite dagli enti locali, mentre il terzo   e a percorsi di reinserimento sociale
           pensiero comune su questi fatti. L’en-  settore ha un’azione più continua). Il   è il primo passo per poter vivere una
           fasi che, meritoriamente, viene po-  risultato, per stare all’anno 2022, è che   vita dignitosa e fornire a chi ne ha più
           sta da amministrazioni comunali ed   di quelle 393 persone decedute, in in-  bisogno una rete di protezione che
           enti del volontariato sulla cosiddetta   verno ne sono morte 86, in primavera   può salvare la vita».◾
                                            97, in autunno 101, in estate 109.

                                                                               Creative Commons Franco Folini
                                            In  strada  insomma  si  muore
          In strada si muore sempre         sempre e si muore ovunque, dalle
          e si muore ovunque,               grandi città (a Roma e Milano i nu-
          dalle grandi città fino           meri più alti) fino ai piccoli comuni di
                                            provincia: l’anno scorso si è registrato
          ai piccoli comuni di              almeno un decesso in 234 diversi co-
          provincia. Nell’anno              muni italiani. La principale causa di
                                            morte (46% dei casi) è riconducibile
          2022 sono decedute                a eventi esterni e traumatici: inciden-
          393 persone: in inverno           ti  di trasporto (15%),  aggressioni  o
                                            omicidi (9%), ma anche suicidi (8%),
          ne sono morte 86, in              annegamento (6%), incendi (4%), ca-

          primavera 97, in autunno          dute  e  altri  eventi  accidentali (4%).
          101, in estate 109                Nel 37% dei casi la causa della morte
                                            è di tipo sanitario. L’ipotermia o l’o-
                                            verdose riguardano l’11% dei casi.

           6 6        NUOVOPROGETTO MARZO 2023
                      NUOVOPROGETTO MARZO 2023
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