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Cesare Falletti
           CUORE PURO





           Memoria di un dono                                                     Nel tempo, si è passati

                                                                                  da un atteggiamen to
                                                                                  di adorazione personale
           L'eucaristia è presenza attuale del Signore,                           e intima alla lode
           sorgente della bellezza della nostra vita                              e al ringrazia mento

                                                                                  di tutto il Corpo
                   o già parlato della Costitu-  gloria” di Dio, come dice san Paolo, e   di Cristo ri unito per
                   zione conciliare sulla litur-  si offre al Padre per la salvezza di tutti,   celebrare la risurrezione
                   gia, a me particolarmente   riconciliando l’uomo col suo creatore.  e la vittoria sulla morte
                   cara. Oggi voglio ritornar-
          Hvi per sottolineare alcuni       Tutti sappiamo che eucaristia
           aspetti che riguardano l’eucaristia, la   significa “azione di grazie”  e   ne sono l’apice di questo dono, sigil-
           sua celebrazione e la partecipazione   che quindi è una lode. Si è sottoline-  lato dalla venuta dello Spirito santo:
           dei fedeli alla sua celebrazione. Non   ato, fino al Concilio, l’aspetto sacrifi-  non dobbiamo dimenticarlo e la ce-
           sono “novità”. La teologia non cam-  cale, che indubbiamente è presente.   lebrazione della messa è la memoria
           bia, ma i tempi nuovi e un lungo pro-  Ma si è dimenticato, con i segni del-  di tutto il dono. Memoria che non è
           cesso, durato almeno tutta la prima   la celebrazione a bassa voce e con il   solo ricordo nostalgico, ma presenza
           metà del XX secolo, hanno fatto sì   celebrante  che  dà  le  spalle  ai  fedeli,   attuale di tutto ciò che il Signore fa
           che la coscienza della propria parteci-  il dovere di vivere lodando e ringra-  per noi. Se ricordarlo, accoglierlo e
           pazione alla celebrazione abbia preso   ziando il Signore per l’infinito dono   viverlo con lui è un dovere, è anche
           una nuova forza. Non ancora com-  delle salvezza. Oggi, con la recitazione   la sorgente della bellezza della nostra
           pletamente maturata, a mio avviso.  ad alta voce delle varie preghiere eu-  vita. Per questo nella liturgia attuale
                                            caristiche, talvolta in parte cantate, si   postconciliare si sta di più in piedi
           Il primo aspetto da notare è che   rende partecipe l’assemblea celebrante   che nella precedente, perché il ricor-
           la Chiesa è interamente presen-  alla grande lode e al grande ringra-  do dell’opera divina, che ci ha resi dei
           te in ogni Eucaristia e la riunione   ziamento dei fedeli, a nome di tutta   viventi, è celebrato nella lode.
           dei fedeli non è un essere insieme   l’umanità a cui è data la salvezza. Nel
           ciascuno per conto suo in una inti-  prefazio della preghiera eucaristica IV   Questo grande servizio del Si-
           ma presenza col proprio Signore, ma   si dice: «Insieme con loro anche noi,   gnore (o liturgia) è per noi sorgente
           è un popolo intero, chiamato, invi-  fatti voce di ogni creatura» per sotto-  di gioia, speranza e vitalità e diventa
           tato secondo le varie parabole evan-  lineare quanto ogni fedele è unito a   servizio al mondo, rendendo attuale
           geliche, dal suo Signore, per vivere   tutta l’umanità redenta e da redimere.  nella Chiesa il Corpo di Cristo immo-
           con lui la redenzione del mondo, il                               lato sulla Croce e risorto dando la vita
           mistero  pasquale, l’amore trinitario   Con un Amen solenne ci si uni-  ai morti e sconfiggendo la morte. Per
           che si apre per accogliere ogni perso-  sce e si fa propria la preghiera   questo non dobbiamo mai tralasciare
           na umana, di cui i battezzati presenti   che il celebrante ha recitato a   il “servizio della lode”, che è insieme
           sono il segno. Insieme si vive ciò che   nome di tutti. Da un atteggiamen-  unione alla gloria di Dio e comu-
           è essenziale nell’eucaristia: il dono   to di adorazione personale e intima si   nicazione di vita e di gioia al nostro
           che il Signore Gesù fa di sé per la sal-  è passati alla lode e al ringraziamento   mondo  da sempre  martoriato e as-
           vezza di tutti.                  di tutto il Corpo di Cristo riunito per   sunto dalla carne di Cristo torturato
                                            celebrare la risurrezione e la vittoria   e ucciso sulla croce. La sua bontà ci
           I fedeli e i ministri celebrano e   sulla morte. Dio ha fatto tutto per   apre un orizzonte di gioiosa speranza
           stanno davanti al loro Dio e redentore   l’umanità e l'incarnazione del Verbo   e una sorgente di amore in un mondo
           che li conduce a vivere come “lode e   e la sua Pasqua di morte e risurrezio-  immerso nelle tenebre dell’odio. ◾

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