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LO SGUARDO nasconde talvolta di più, tal- almeno una briciola di amore,
volta di meno, questa bellezza anche quando non possiamo
CHE FA VIVERE e questa somiglianza con tutto fare altro. La nostra povertà
ciò che ha sfigurato l’uomo e rischia di farci vergognare e in-
che deve essere salvato. vece di dare quella briciola d’a-
more, magari solo uno sguardo
il terzo tratto è che ciascu-
sorridente, un saluto affettuoso,
Q uando guardo i no ha una fame inestinguibile, il riconoscimento della persona,
passiamo voltando la testa e fa-
fame di essere amato e di poter
cendo finta di non vedere. Non
miei fratelli del
amare. Questa fame è un tor-
monastero, colo-
mento, ma sa anche rendere si passa davanti a un povero che
gioiosi per ciò che già si rice-
chiede l’elemosina senza dare
ro che vivono con
quotidiana-
me
Il vero progresso della persona saluto, una parola, anche se non
mente in uno spazio limitato, ve, eppure non lascia mai sazi. un segno di riconoscimento, un
non posso immaginarmi in una umana sta in queste due cose si può o non si vuole dare nulla.
“clausura”: mi sento immerso messe insieme: essere contenti e La cosa più contraria all’amore
nella massa umana, che ha un gioiosi in ogni circostanza, ma non è l’odio, ma l’indifferenza,
volto, un’anima, che si caratte- desiderare ancora un di più, o che annulla l’altro, non lo fa
rizza con tre tratti: ciascuno è piuttosto un meglio. Questo esistere e lo lascia affamato di
povero di una propria povertà e desiderio è una povertà accetta- un qualunque segno che rico-
questa povertà diventa possibili- ta, che non schiaccia né paraliz- nosca la sua presenza.
tà di vivere insieme nel lento e za. Piuttosto stimola verso una
faticoso lavoro di avere un’anima crescita. L’umiltà ci rende con- parlavo della mia comunità: il
sola e un cuore solo. Si è uniti tenti, la grandezza della nostra giusto equilibrio fra solitudine
grazie ai vuoti che sono porte natura ci dà sete di un di più. e comunione fraterna non è fa-
aperte all’accoglienza dell’altro. Tutti abbiamo bisogno di essere cile. La Regola parla del silenzio,
La povertà è sorgente di fame. amati e abbiamo fame di amore: ma anche della carità fraterna,
Oggi nel nostro mondo occiden- se non ne riceviamo nemmeno parla della discrezione, ma evan-
tale non abbiamo fame di pane, una briciola ci appassiamo fino gelicamente anche del fatto di es-
ma di sguardi benevoli, affet- a morirne. Di questo dobbiamo sere vivi per tutti e non solo per
tuosi, che riconoscono in te una ricordarci quando guardiamo la propria perfezione. Il disprezzo
persona degna di essere accolta e ogni nostro fratello o sorella: la è un assassino con le mani pulite.
stimata così com’è, una persona sua vita dipende anche da cia- Ma il cuore non lo è.
di cui si apprezzano i valori. scuno di noi, che possiamo dare
quando ci si trova davanti a una
il secondo tratto è, dun- persona che sembra cattiva, vio-
que, che ciascuno ha una Abbiamo fame lenta, o almeno che non segue
propria bellezza origina- le regole sociali, bisogna sem-
le, riflesso dello splen- di amore: pre interrogarsi se è amata, se lo
dore di dio, che non ha sguardo che poniamo su di lei è
considerato tale splendore se non ne riceviamo accogliente e pronto ad aiutare,
Cesare Falletti CUORE PURO condivisibile, ma sorgente ci appassiamo dine non si nasconde in quella
a curare le ferite, se la sua solitu-
come proprietà privata non
nemmeno
una briciola
di comunione che si esten-
trasgressione che ci turba. Coloro
che hanno salvato tanti giovani o
de all’infinito. Ciascuno
anche malfattori anziani lo han-
porta in sé una bellezza che
lo fa essere simile a Dio,
no fatto più con lo sguardo che
60 anche se nella sua povertà fino a morirne con le opere. ◾
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