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Mauro Tabasso
DIAPASON
TIK TOK TAC
Essere giovani oggi e all'inizio degli anni '80:
scopri le differenze
on ho mai fatto mistero di di oggi. Tutto era emozionante, tran- facilmente accumulando paghette,
detestare amabilmente non ne una cosa. Non era un’esperienza compleanni o altro, un giovane ha
la tecnologia, bensì tutto il alla portata di tutti. Era molto costo- la possibilità di acquistare un com-
mondo dei social media con sa e dovevi essere all’altezza. Magari puter, una scheda audio, un micro-
Nloro annessi e connessi, an- dovevi trovare qualcuno che pagava fono, un paio di cuffie o di monitor
che se ne faccio uso, limitatamente alle oppure tassarti pesantemente. decenti e scrivere, registrare e pub-
mie comunicazioni di lavoro. L’altro blicare la propria musica, quasi a
giorno, per esempio, un paio di allievi Quando si registrava, per pri- costo zero, senza dover ricorrere a
mi hanno chiesto se avevo un profilo ma cosa lo studio acquistava i strutture o personale specializzato.
su TikTok. Ho risposto che il massimo nastri destinati al tuo lavoro. Certo il risultato casalingo non è lo
che posso fare è una Tac. Ancor prima di iniziare avevi già spe- stesso, tuttavia quasi sempre accet-
so un capitale. Poi, per pubblicare la tabile, decoroso. Questa è una gran-
Ma la domanda mi ha fatto ri- tua musica, dovevi trovare un editore, dissima fortuna, anche per i profes-
flettere. Mi è stata rivolta da ado- un discografico, possibilmente dispo- sionisti come me.
lescenti, e io avevo più o meno la loro sti a investire (la comunicazione di
età quando ho messo piede per la pri- un artista era ed è ancora il capitolo La rete e i suoi device ci hanno
ma volta in uno studio di registrazio- di spesa maggiore). La gita in studio permesso di esprimerci e di far
ne, un luogo che per chi faceva musi- era una grandissima soddisfazione, circolare liberamente ogni nostra
ca in quegli anni (fine anni ’70 – inizio un divertimento entusiasmante, ma produzione. Il rovescio della meda-
anni ’80) era contornato e permeato poteva diventare una grande frustra- glia è che con tutta la roba che c’è in
da un alone quasi mistico e spiritua- zione, se dovevi accontentarti di un giro si fa fatica a trovare cose di qua-
le. Entrare in studio ti faceva sentire risultato così così (o scarso) perché lità, tutti hanno il diritto di parlare
come un convocato a disputare una non ti bastava il tempo (i soldi) e la (suonare, cantare o altro), le notizie
finale di coppa del mondo. Si lavora- tua opera rimaneva lì. non si sa se sono vere o false. Sta a
va su registratori a nastro. Le bobine noi scegliere se dire il vero, il falso,
erano delle specie di “pizze” di svariati Oggi, almeno in questo, le il bello, il brutto. Ognuno ha la pos-
diametri, e la larghezza del nastro era cose sono migliorate moltissi- sibilità di fare della tecnologia l’uso
direttamente proporzionale alla cara- mo. Con pochi soldini, recuperabili che crede, chi Tik Tok, chi Tac. ◾
tura tecnica dello studio: più era largo,
maggiore era il numero di tracce che Foto archivio Sermig
si potevano registrare. Per mantenere
elevate le sue prestazioni, il nastro do-
veva girare il meno possibile, quindi si
doveva fare “buona la prima”, al mas-
simo la seconda o la terza.
Se sbagliavi, dovevi ripetere a
volte anche un minuto o due di regi-
strazione, perché il “taglio” minimo
che il montatore poteva effettuare
non era certo paragonabile a quelli
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