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Domenico Agasso
                                                                            PONTIFEX


                                            GIÙ LE MANI                    dimenticato», sostenendo che
                                                                           «non possiamo abituarci al sangue
                                            DALL’AFRICA!                   che scorre da decenni, mietendo
                                                                           milioni di morti».
        In queste settimane,                                               E poi per il Papa è «tragico che
        il gemito della terra                                              questi luoghi soffrano ancora
                                                                           forme di sfruttamento. Dopo
        è stato fisicamente                                                quello politico, si è scatenato
        anche quello di migliaia                                           un “colonialismo economico”,
                                                                           altrettanto schiavizzante». Così
        di persone sepolte                                                 il Paese «non riesce a beneficiare
        vive e mai raggiunte                   l 31 gennaio papa Francesco   delle sue immense risorse». Si
        dai soccorritori, per              I   arrivato a Kinshasa, capitale   tratta di un «dramma davanti al
                                               della Repubblica Democratica
                                                                           quale il mondo più progredito
        un bilancio di morti                   del Congo, «Paese ampia-    chiude spesso gli occhi, le orecchie
                                               mente depredato», e lancia un
        accertati, a oggi non              duro monito contro «il coloniali-  e la bocca». Perciò il Papa esclama
                                                                           «giù le mani dalla Repubblica
        ancora definitivo,                 smo economico» praticato dagli   Democratica del Congo!»; e grida
        dalle proporzioni                  Stati più ricchi del pianeta, uno   «basta soffocare l’Africa: non è una
                                                                           miniera da sfruttare o un suolo da
                                           «sfruttamento» che ha messo in
        inimmaginabili in tempi            ginocchio il continente. Francesco   saccheggiare».
        antichi, per la diversità          inizia con questo appello il suo
        delle costruzioni e per            viaggio apostolico nel cuore del   Allo stesso tempo il Pontefice
                                                                           invita le autorità locali a
                                           continente africano, in Congo e poi
        una diversa distribuzione          in Sud Sudan, dove resterà fino al 5   mettersi al servizio della
        demografica                        febbraio.                       gente, evitando «corruzione
                                                                           e ingiustizia». Perché molti dei
                                           Nel Palais de la Nation         soprusi sono legati alla gestione
        tabilità non tanto degli eventi natu-  denuncia senza mezzi termini   delle risorse naturali, in particolare
        rali, quanto delle loro conseguenze.   «il veleno dell’avidità» che «ha   diamanti e coltan per i telefonini.
        Avidità e sete di denaro facile, con   reso insanguinati i diamanti,   Dunque il Papa esorta a non
        un evidente disprezzo di elementari   la luminosa bellezza di questa   lasciarsi «manipolare né comprare
        regole nella pianificazione immobi-  terra». Il Pontefice si dice «felice   da chi vuole mantenere il Paese
        liare, non sono però meno detesta-  di essere in questa terra così bella,   nella violenza, per sfruttarlo e fare
        bili delle indispensabili complicità   vasta e rigogliosa, che abbraccia   affari vergognosi: ciò porta solo
        politiche, per non parlare del cinico   a nord la foresta equatoriale,   morte e miseria». Francesco chiede
        uso, sempre politico, di tali catastro-  al centro e verso sud altipiani   inoltre di «favorire elezioni libere,
        fi, in prospettiva elettorale o, molto   e savane alberate, a est colline,   trasparenti e credibili; estendere
        più semplicemente, in vista di un   montagne, vulcani e laghi, a ovest   la partecipazione ai processi di
        ormai insperato consolidamento di   altre grandi acque, con il fiume   pace alle donne, ai giovani e ai
        un potere vacillante. Sbollita la rab-  Congo che incontra l’oceano». È   gruppi marginalizzati; prendersi
        bia generata dalla disperazione, non   una regione in cui «la storia non   cura delle tante persone sfollate e
        sarebbe bene ritornare tutti insieme   è stata generosa: tormentata dalla   rifugiate». Mette in guardia anche
        a riflettere sulla necessità di rimette-  guerra, continua a patire entro i   dal «tribalismo.
        re la vita umana e la sua sacralità al   suoi confini conflitti e migrazioni   Parteggiare ostinatamente per
        centro delle nostre scelte quotidiane,   forzate. Questo diaframma   la propria etnia o per interessi
        a tutti i livelli di responsabilità, da   d’Africa, colpito dalla violenza   particolari, alimentando spirali
        quelle che regolano i destini fami-  come da un pugno nello stomaco,   di odio e di violenza, torna a
        gliari a quelle di coloro a cui affidia-  sembra da tempo senza respiro».   svantaggio di tutti». ◾
        mo il destino di nazioni intere? ◾  Bergoglio parla di «genocidio



                                                                          MARZO 2023 NUOVOPROGETTO    15
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